Polizia Giudiziaria come intervenire nei casi di incidenti domestici, infortuni sul lavoro sospetti, omicidio e lesioni stradali.

Nel corso delle Giornate di Polizia Locale e Sicurezza Urbana che, come a Voi noto, si sono svolte nei giorni del 9, 10 e 11 settembre u.s. a Riccione, ed alle quali ha partecipato anche una rappresentanza dello Studio Legale Biffa & Associati, sono stati affrontati vari argomenti utili per la Vostra attività.

Tra questi, quale tema di sicuro interesse, desidero segnalare alla Vostra attenzione quello della gestione delle indagini che gli operatori di Polizia Locale sono chiamati a svolgere in caso di lesioni o di omicidio stradale cagionato da conducente che non si sia fermato e non abbia prestato soccorso alla vittima; di incidente domestico e di infortunio sul lavoro.

In ragione della capillare presenza sul territorio, infatti, il personale della Polizia Locale è chiamato ad intervenire su diverse scene del “crimine” o, comunque, di fatti, spesso gravi, che richiedono di gestire correttamente l’approccio iniziale sul teatro di quanto accaduto.

L’intervento del personale di Polizia Locale può infatti essere richiesto dalla chiamata di un cittadino; dal passaggio casuale di una pattuglia o, anche, su richiesta di altre Forze di Polizia impegnate in altre emergenze.

In occasione del Convegno di Riccione, questi temi sono strati trattati in aula dal Comandante di Polizia Locale a r. Franco Morizio, Membro CDA e Responsabile Sezione Polizia Locale dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi.

In queste mie note mi atterò quindi a quanto illustrato a Riccione dall’illustre Relatore.

  1. L’approccio sulla scena del crimine in relazione alle diverse condizioni ambientali.

Come detto, seguendo l’impostazione seguita nel Convegno, oltre all’ipotesi:

a) dell’intervento e del conseguente rilievo in caso di incidente stradale mortale, nel quale il conducente che ha causato l’incidente non si sia fermato, né abbia prestato assistenza alla vittima

rivolgeremo la nostra attenzione anche agli altri due casi abbastanza ricorrenti rappresentati:

b) dall’intervento presso un’abitazione poiché la persona deceduta non rispondeva alle chiamate di parenti e amici da diversi giorni;

c) dall’intervento per morte di una persona a seguito di presunto infortunio sul lavoro, oppure a causa di sospetto incidente domestico.

 

  1. La gestione delle indagini – Pianificazione e organizzazione delle attività da svolgere

Case history: omicidio e lesioni stradali, incidenti domestici e infortuni sul lavoro sospetti.

In tutti i casi presi in considerazione è necessario pianificare correttamente la gestione delle indagini e l’organizzazione delle attività da svolgere.

In occasione di questi interventi, infatti, bisogna subito porsi alcune domande:

Com’è accaduto l’evento?

Con quale dinamica?

Nel caso specifico della morte della persona, o in presenza di lesioni provocate alla vittima a seguito del sinistro stradale, quali elementi e prove certe abbiamo a disposizione?

Nel caso specifico, la morte della persona o le lesioni provocate alla vittima sono state causate a seguito dell’incidente domestico o l’incidente domestico è stato volontariamente causato e da chi?

Nel caso specifico, la morte della persona o le lesioni provocate alla vittima sono state causate a seguito dell’infortunio o l’infortunio è stato volontariamente causato e da chi?

Dove e come possiamo rintracciare la persona che ha provocato l’incidente?

Con quali elementi e prove?

Al fine di dare incisività all’intervento, per la ricostruzione dei fatti e della natura del reato, è bene affidarsi a procedure e protocolli già sperimentati e che hanno portato ad ottimi risultati, velocizzando così anche le operazioni da compiere sulla scena del crimine.

Il Comandante Morizio ha infatti evidenziato come sia fondamentale porsi sostanzialmente delle domande e, con gli elementi dell’evento delittuoso di cui si dispone, fornire risposte supportate dalle prove a disposizione.

In proposito, nella sua relazione durante il Convegno, ha ricordato la regola delle “sette w d’oro, ossia le Seven golden w, dalla lettera W, con la quale iniziano le domande da porsi in occasione degli interventi in questione, che sono:

  1. What happened – che cosa è successo?
  2. When – quando?
  3. Where – dove?
  4. Whit what – con cosa?
  5. Wich manner – in che modo?
  6. Why – perché?
  7. Who – chi è stato? (da dove è venuto, dove si è appostato e da dove se n’è andato l’indagato?)

 

  1. Acquisire, conservare, identificare, documentare

Vediamo ora alcune delle importanti fasi del sopralluogo giudiziario sulla scena del crimine.

Come tutti sapete, il sopralluogo giudiziario è un elemento fondamentale nell’ambito del processo investigativo e rappresenta il momento ed il luogo in cui hanno inizio le prime attività d’investigazione tradizionale e delle scienze forensi.

L’analisi della scena del crimine è solo l’inizio delle diverse attività del sopralluogo giudiziario; la medesima ha la finalità di individuare e “cristallizzare” tracce, reperti che, analizzati in laboratori specialistici, contribuiranno in modo fondamentale a mettere in relazione uno specifico soggetto con quel determinato evento: caso/vittima/reato/indagato.

Le procedure adottate in tema di infortunistica stradale e rilievi tecnici di polizia giudiziaria possono essere utilizzate anche in occasione di intervento presso un’abitazione, nel caso in cui una persona sia deceduta per cause sospette, oppure nel caso di intervento per morte di una persona per presunto infortunio sul lavoro o a causa di sospetti incidenti domestici, attenendosi scrupolosamente alle diverse condizioni ambientali (ambiente aperto, ambiente chiuso, abitacolo del veicolo).

3.1. Precauzioni in ambiente chiuso, in ambiente aperto, nell’abitacolo di un veicolo

Le scene del crimine possono essere di tipo diverso in relazione a “dove” è stato commesso un reato: in ambiente chiuso, in ambiente aperto e, nel caso specifico del sinistro stradale, anche all’interno dell’abitacolo di un veicolo.

Certamente, sarà molto più difficile operare in ambiente esterno in considerazione dell’ipotesi di esposizione al calore del sole, oppure delle avverse condizioni climatiche con vento, pioggia, grandine, neve. Fattori questi, che potrebbero irrimediabilmente cancellare ogni traccia o contaminare la scena del crimine con la perdita conseguente delle prove.

La prima operazione da compiere sarà quindi quella di proteggere le prove adottando accorgimenti utili e tempestivi, al fine di preservare le tracce e le prove presenti sulla scena del crimine.

Altra utile precauzione da adottare sarà quella di mettere in atto tutte le procedure tese ad evitare di trovarsi dinanzi a una scena del crimine alterata o, addirittura, devastata ad opera di curiosi, di persone non autorizzate, di persone autorizzate che non utilizzano precauzioni o che non indossano idonei dispositivi di protezione.

L’area dovrà essere delimitata con apposito nastro segnaletico posto lungo tutto il perimetro comprendente la scena del crimine, con ampio anticipo rispetto agli spazi oggetto di osservazione.

  1. Ritengo efficace, a questo punto, l’indicazione che il Comandante Morizio ha fornito sul COSA FARE E COSA NON FARE, da un punto di vista operativo, durante il primo sopralluogo sulla scena del “crimine”.

CHE COSA FARE: Favorire i soccorsi e gli interventi speciali; realizzare più percorsi per il personale autorizzato; prestare massima attenzione alle tracce presenti sulla scena del crimine; delimitare l’area interessata identificando possibili percorsi effettuati dagli autori;

registrare i minimi particolari e le condizioni generali dall’area; annotare ogni modificazione intervenuta dovuta ai soccorsi ed interventi di soggetti diversi autorizzati; proteggere l’area dalle condizioni atmosferiche e ambientali; assicurare le fonti di prova; evitare le contaminazioni dirette e indirette; registrare; fotografare; videoregistrare la posizione degli oggetti prima di rimuoverli o repertarli, soprattutto non cercare di rimettere a posto dopo aver spostato gli oggetti; annotare segni labili sulle persone su cui è stata posta attenzione (ferite, lividi, ecc.); fare soprattutto attenzione a se stessi come fonte di inquinamento; richiedere l’intervento di personale specializzato e non improvvisare la raccolta delle prove e delle tracce che presentino difficoltà.

CHE COSA NON FARE: Permettere o effettuare l’accesso di persone senza verbalizzare; consentire la modifica dello stato dei luoghi; muoversi senza indossare appositi D.P.I. e senza adottare procedure idonee agli spostamenti; procedere alla ricerca indiscriminata di oggetti e prove; non documentare gli accessi e i nominativi delle persone intervenute (autorizzate e non autorizzate entrate accidentalmente); trasportare e/o fare eseguire prelievi sull’indagato sul posto; rimuovere oggetti e imbustarli senza documentare e registrare la posizione esatta; toccare oggetti senza necessità; non documentare cambiamenti intervenuti; pensare che altri facciano quello che dobbiamo fare noi; non annotare le condizioni originarie.

 

  1. Operare in ambiente aperto, in ambiente chiuso e nell’abitacolo del veicolo

Come noto, le prove raccontano i fatti ed è bene quindi osservare regole precise durante le fasi del primo sopralluogo e cioè, come già evidenziato: conservare e preservare lo stato dei luoghi, descrivere accuratamente e dettagliatamente la scena del crimine, eseguire i rilievi fotografici e descrittivi e audiovisivi, ricercare le prove, preservare e repertare tracce e prove, le evidenze, le impronte digitali, le impronte di qualsiasi natura, di tracce di sangue e di liquidi di qualsiasi natura, acquisire le prove testimoniali e documentali.

Vediamo i più importanti passaggi di un sopralluogo giudiziario in funzione del tipo di ambiente nel quale si opera.

5.1. In ambiente apertosarà indispensabile eseguire i rilievi planimetrici, audio/fotografici/videografici, annotando i punti di ritrovamento delle tracce, dei reperti, delle prove, del cadavere e verificare le possibili vie di accesso al luogo e possibili vie di fuga dell’indagato, procedere al rilievo di eventuali tracce. Nel frattempo, sarà necessario ispezionare le aree adiacenti, compresi i luoghi dove potenzialmente le prove possono essere state occultate o gettate (es. cestini e bidoni dei rifiuti presenti). Ogni particolare dovrà essere fotografato e videoregistrato, compresi tutti i particolari presenti nell’area oggetto di osservazione.

Certamente, l’ideale sarebbe quello di poter effettuare una preventiva ripresa aerea dell’intera area per mezzo di un drone.

5.2. In ambiente chiuso – anche in questo caso sarà indispensabile eseguire i rilievi planimetrici, audio/fotografici/videografici, annotando i punti di ritrovamento delle tracce, dei reperti, delle prove, del cadavere e verificate le possibili vie di accesso al luogo e possibili vie di fuga dell’indagato, annotando odori particolari, le condizioni del pavimento (asciutto, bagnato ecc.), la posizione degli interruttori della luce e conseguentemente di quello generale, apertura e chiusura di finestre e porte, con annotazione della posizione delle chiavi, delle maniglie e delle persiane, con annotazione degli eventuali oggetti contenuti nei cestini della carta e dell’immondizia, delle condizioni dettagliate dei locali con particolare riferimento al bagno (lavandino, asciugamani, ecc.), del contenuto della cassetta della posta, compresi tutti i particolari presenti nell’area oggetto di osservazione. Ogni particolare dovrà essere fotografato e videoregistrato, compresi tutti i particolari presenti nell’area oggetto di osservazione. Anche in questa ipotesi, al fine di evitare ogni e qualsiasi contaminazione, l’ideale sarebbe quello di poter effettuare una preventiva ripresa aerea dell’intera area interna per mezzo di un drone leggero.

5.3. Nel caso dell’abitacolo del veicolosarà necessario verificare la posizione della leva del cambio, controllare il contachilometri e le risultanze del cronotachigrafo, annotare tutti gli elementi presenti o mancanti, verificare se il motore è acceso o spento e se le luci di posizione e i fari sono accesi o spenti; lo stato del motore; annotare odori particolari, tracce, reperti e oggetti, eseguire i rilievi planimetrici, audio/fotografici/videografici, annotando i punti di ritrovamento delle tracce, delle prove, del cadavere, ecc. Ogni particolare dovrà essere fotografato e videoregistrato, compresi tutti i particolari presenti nell’area oggetto di osservazione.

Nell’intento di fornirVi indicazioni operative il più possibile complete, è opportuno riepilogare – come fatto dal Comandante Morizio – la lista di voci che occorre controllare e spuntare per verificare che una determinata serie di operazioni sia stata eseguita correttamente.

Nel caso specifico di intervento per uno dei fatti presi in considerazione in queste note, l’operatore di polizia giudiziaria dovrà essere in grado di attuare, in ordine cronologico, alcuni interventi e svolgere compiti precisi, quali:

informare l’Autorità Giudiziaria;

fornire assistenza alle vittime;

isolare la scena del crimine;

evitare contaminazioni;

comprendere gli elementi fondamentali da individuare, procedere con la raccolta delle prove e con il loro repertamento;

redigere le annotazioni urgenti e documentare le informazioni ricevute;

ascoltare i testimoni, eseguire i rilievi;

documentare le tracce;

ricercare l’autore;

ricercare i reperti sui quali possono essere eseguite le analisi delle attività scientifiche;

consegnare la scena alle autorità competenti acquisendo le prove documentali e testimoniali.

Il Comandante Morizio, dopo l’illustrazione di quanto precede, ha preso in considerazione, per ognuno dei casi di intervento ipotizzati, gli aspetti sui quali gli operanti dovranno concentrare la loro attenzione.

A. Nel primo caso, di intervento per il rilievo di un sinistro stradale in cui il conducente che ha causato l’incidente mortale non si è fermato e non ha prestato assistenza alla vittima, con violazione dei commi 1, 6 e 7 dell’art. 189 Codice della Strada, il personale di Polizia Locale intervenuto dovrà prestare attenzione ad alcuni precisi aspetti, come di seguito indicati.

Il fenomeno della pirateria della strada, che negli ultimi tempi si manifesta con maggiore frequenza, costituisce una seria problematica affrontata quotidianamente dal personale cui spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale.

Uno dei casi più frequenti, che rappresenta un grave e preoccupante fenomeno, è quello della pirateria della strada in cui il conducente che ha causato un incidente stradale mortale, non si ferma né presta assistenza alla vittima.

A fronte di un comportamento così spregevole, tenuto da persone senza coscienza, è possibile ipotizzare alcuni dei motivi e delle cause che spesso lo determinano:

non essere in possesso di regolari e idonei documenti di guida

la mancanza dell’ assicurazione obbligatoria

la guida sotto l’influenza dell’alcool

la guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti

la mancanza del permesso di soggiorno e essere irregolarmente presente nel territorio dello Stato,

il minore che sottrae il veicolo a insaputa del genitore

voler evitare sanzioni amministrative elevate con sanzioni accessorie la contestazione di gravi reati.

Per quel che concerne l’attività dinamica e operativa di polizia giudiziaria, sono di fondamentale importanza l’esecuzione di dettagliati rilievi descrittivi, planimetrici, video/audio/fotografici, dattiloscopici, plastici, personali, e la ricerca degli elementi fondamentali da individuare sul luogo del sinistro stradale, che sono ricollegabili al veicolo che si è dato alla fuga; il repertamento delle tracce, dei detriti di vernice, della fanaleria e dei vetri, dei reperti sui quali possono essere eseguite le analisi delle attività scientifiche, delle tracce di sangue, delle impronte dei piedi, degli pneumatici, ecc.

In prima analisi, sarà necessario acquisire i filmati della videosorveglianza urbana e, se disponibili, anche i fotogrammi di eventuali impianti di tracciabilità targhe, per eseguire controlli incrociati.

Nel caso specifico di rilievo di sinistro stradale, quale conseguenza di pirateria della strada, per risalire al veicolo da ricercare è necessario procedere con la richiesta all’ente pubblico detentore degli impianti di accesso ai filmati e alle immagini. Analogamente, se presenti in zona telecamere private, sarà indispensabile procedere con la richiesta di accesso ai filmati della videosorveglianza al privato detentore.

Nell’immediatezza dei fatti dovranno essere assunte le sommarie informazioni delle persone informate dei fatti ai sensi dell’art. 351 c.p.p.

Sarà poi indispensabile procedere con gli accertamenti urgenti sui luoghi e sulle cose, redigendone apposito atto ai sensi dell’art. 354 c.p.p., ed acquisire il referto del medico intervenuto attestante il decesso della vittima.

Una volta acquisito il nulla osta da parte del Pubblico Ministero, si procederà alla rimozione della salma predisponendo apposito verbale da parte dell’ufficiale di polizia giudiziaria, con conseguente dichiarazione di consegna del corpo all’ospedale, o altra struttura individuata.

Se non ancora note le generalità della vittima, si procederà con le attività connesse all’identificazione, con stesura di apposito verbale ai sensi degli artt. 244 e 370 c.p.p.

Sul luogo del sinistro stradale dovranno essere opportunamente repertate e sottoposte a sequestro tutte le prove.

Nel caso specifico di ricerca delle prove, si procederà mediante perquisizione locale e/o personale con contestuale sequestro ai sensi degli artt. 352 e 354 c.p.p. e l’esecuzione degli accertamenti urgenti finalizzati a verificare l’uso di dispositivi elettronici durante la guida.

Nel caso in cui il trasgressore venga individuato, dovranno essere preventivamente attuate tutte le procedure previste per l’accertamento della guida sotto l’influenza dell’alcool o in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.

Si procederà con perquisizione personale ed eventuale sequestro di prove e con tutte le operazioni concernenti le procedure connesse all’identificazione della persona. Contemporaneamente, si procederà alla stesura del relativo verbale di informativa ai fini della conoscenza del procedimento e del verbale di identificazione e dichiarazione o elezione di domicilio ai sensi degli artt. 349 e 161 c.p.p., nonché con le informazioni sul diritto di difesa ai sensi degli artt. 369 e 369 bis c.p.p.

Verranno contestualmente eseguite le operazioni riguardanti la richiesta di rilievi fotodattiloscopici e la richiesta di comparazione urgente, con stesura di apposito verbale. Nella fattispecie, si procederà quindi con l’applicazione della misura cautelare dell’arresto e con lo svolgimento di tutte le attività connesse. Si dovrà quindi redigere la redazione del verbale di arresto obbligatorio in flagranza di reato ai sensi dell’art. 380 c.p.p., con conseguente predisposizione dell’annotazione di avviso ai familiari, dell’annotazione di avviso al P.M. di avvenuto arresto, dell’annotazione di avviso al difensore di avvenuto arresto, della traduzione dell’arrestato alle camere di sicurezza o casa circondariale.

B. Nel secondo caso, di intervento presso un’abitazione perché la persona non rispondeva da diversi giorni alle chiamate di parenti ed amici, e di rinvenimento di persona deceduta per cause sospette, l’attenzione degli operanti intervenuti dovrà essere rivolta:

alla posizione del cadavere

ai particolari presenti nell’abitazione

alle tracce

ai reperti

alle prove

alle prove testimoniali e documentali

alle modalità dell’infortunio/morte

all’esito dei rilievi eseguiti

alle risultanze degli elementi emersi in seguito all’intervento medico legale

alla ricerca dei testimoni

ai rilievi descrittivi

ai rilievi video/fotografici

ai rilievi planimetrici

ai rilievi dattiloscopici

ai rilievi plastici

alla ricerca degli elementi fondamentali da individuare

al repertamento delle tracce

al repertamento di eventuali detriti

ai filmati della videosorveglianza (interna/esterna/pubblica/privata)

alla tipologia dei reperti sui quali possono essere eseguite le analisi delle attività

scientifiche alle tracce di sangue

alle impronte dei piedi

alle impronte digitali

all’esaltazione delle impronte latenti.

C. Nel terzo caso, di intervento per morte di una persona per presunto infortunio sul lavoro, oppure a causa di sospetti incidenti domestici, l’attenzione degli operanti intervenuti dovrà essere rivolta:

alla posizione del cadavere con documentazione fotografica delle lesioni apparenti

ai particolari presenti nell’abitazione/ditta

alle tracce

ai reperti

alle prove

alle prove testimoniali e documentali

all’esito dei rilievi eseguiti

alla ricerca dei testimoni

ai rilievi descrittivi

ai rilievi video/fotografici

ai rilievi planimetrici

ai rilievi dattiloscopici

ai rilievi plastici

alla ricerca degli elementi fondamentali da individuare

al repertamento delle tracce

al repertamento di eventuali detriti

ai filmati della videosorveglianza (interna/esterna/pubblica/privata)

alla tipologia dei reperti sui quali possono essere eseguite le analisi delle attività scientifiche

alle tracce di sangue

alle impronte dei piedi

alle impronte digitali

all’esaltazione delle impronte latenti

alle modalità dell’infortunio domestico o, nel caso d’infortunio sul lavoro, ai macchinari utilizzati, alle modalità dell’infortunio sul lavoro, ai dispositivi di protezione individuale e all’abbigliamento indossato dall’infortunato, all’abbigliamento e agli accessori indossati dall’infortunato – casco, visiera, occhiali, tuta, guanti, ghette, scarpe, cintura di sicurezza o altro, all’accertamento sulla dotazione di dichiarazione di conformità e del fascicolo tecnico relativo all’uso e alla sicurezza dei macchinari alle risultanze degli elementi emersi in seguito all’intervento medico legale.

 In tutti i casi, è indispensabile che la registrazione ed il trasporto delle prove sia affidata alla stessa persona per evitare contaminazioni; sempre per evitare contaminazioni è necessario anche sostituire (meglio sovrapporre) i guanti in lattice che si utilizzano ogni qualvolta si tocchi un oggetto da repertare, per evitare che siano gli stessi operanti intervenuti a spostare le tracce da un oggetto all’altro.

Il Comandante Morizio sottolinea infine che, soprattutto, non si deve mai arrivare sul luogo ove sono avvenuti i fatti sprovvisti della conoscenza delle procedure e delle strumentazioni idonee per eseguire i rilievi tecnici.

 

Conclusioni

Ebbene, come visto, le attività da porre in essere nei casi di intervento presi in considerazione sono veramente molte, comportano obblighi e responsabilità e richiedono conoscenza delle procedure, un costante aggiornamento professionale teorico/pratico ed un grande bagaglio di esperienza sul campo.

Ritengo molto importante, infine, sottolineare la riflessione fatta dal Comandante Morizio al Convegno di Riccione a chiusura della analisi svolta. Il Comandante ha infatti evidenziato che il problema, che interessa numerosi Comandi, è quello delle pattuglie del pronto intervento “improvvisate”, composte cioè da persone non specializzate e non competenti a causa della formazione dei gruppi di lavoro fatta all’ultimo momento, con la conseguenza di fare operare insieme, in situazioni molto delicate, persone non affiatate fra loro, che lavorano insieme per la prima volta e si trovano a rilevare un complesso sinistro stradale senza avere collaudato e consolidato una adeguata organizzazione del lavoro (uno non sa cosa fa l’altro).

Ciononostante, però, il Comandante ha evidenziato che si deve tenere sempre presente la necessità del bisogno di sicurezza sulla strada di quanti di Voi operano, perché operare in sicurezza vuol dire garanzia e tutela stessa del personale.

È sicuramente auspicabile, quindi, Intervenire con un collega di fiducia, perché questo si traduce in sicurezza propria degli operatori e conoscenza di come si dovranno dividere i rispettivi compiti e questo, evidentemente, costituisce vera specializzazione e professionalità del personale.

 

Roma, 23 novembre 2020                                                                Avv. Massimo Biffa